Trataka è una meditazione semplice e potente. Vi propongo questi versi dello scrittore T.S. Eliot per introdurla:
Al punto fermo del mondo
rotante. Non corporeo
né incorporeo; non da
né verso; al punto fermo
là è danza, ma non arresto
né movimento. E non chiamatelo fissità,
il luogo dove passato e futuro
sono uniti. Non movimento da né
verso, non ascesa
né declino. Fuorché per il punto
il punto fermo, non ci sarebbe danza
e c’è solo la danza. […] T.S. Eliot (1888-1965)
Per praticare trataka, uno dei sei metodi di purificazione dell’Hatha Yoga, basta un oggetto e la nostra attenzione, che gli dedicheremo per una ventina di minuti.
Si suggerisce sempre di iniziare scegliendo una candela, perché la sua luce è naturalmente in grado di indurci alla concentrazione e alla calma senza sforzo.
Ci metteremo seduti comodamente e fisseremo la sua fiamma per un tempo abbastanza lungo da permettere alla nostra mente di trovare la quiete, ma non così lungo da rappresentare uno sforzo per i nostri occhi.
Se dovessimo iniziare a sentire un leggero bruciore, o se iniziassero a lacrimare, quello sarà il momento di chiudere gli occhi per continuare la meditazione con la visualizzazione della candela al centro della nostra fronte, in corrispondenza del terzo occhio.
La visualizzazione dell’oggetto a occhi chiusi permette alla nostra mente di rimanere concentrata e di non divagare, di rimanere nel momento presente “dove passato e futuro sono uniti”, dove può cominciare la danza della nostra consapevolezza.
Se dovessimo distrarci potremmo tornare ad aprire gli occhi e a fissare l’oggetto e ricordate… con il tempo e la ripetizione di trataka è probabile che noterete dei benefici anche sulla vostra vista